LA MIA STORIA

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Dalla Poltrona alla Maratona!

Ho deciso di fare la maratona di New York perché volevo dimostrare che non c’è obiettivo troppo ambizioso quando ci si prepara anche mentalmente. 

Dopo anni trascorsi ad aiutare gli altri a superare i propri limiti e a scoprire il proprio potenziale, ho capito che era arrivato il momento di mettere alla prova me stessa. 

La vera crescita la puoi ottenere solo andando fuori dalla tua zona di comfort, o meglio allargandola.

Infatti questo è stato per me un terreno perfetto di sfida e di superamento dei miei limiti, perché io non sono mai stata una donna sportiva.

Ti posso dire che fin dalla più tenera età sono sempre stata esonerata in educazione fisica e la mia vita è stata per moltissimi anni molto ma molto sedentaria.

Mettici pure il fatto che non sono più una ragazzina.

Ho scelto la maratona di New York, una delle maratone più difficili al mondo perché per affrontarla sapevo che serviva molto più di una preparazione fisica:
era necessario costruire una solida preparazione mentale, che mi permettesse di andare oltre la fatica, oltre i dubbi e oltre i momenti difficili.

La maratona è una sfida enorme, non solo fisica ma soprattutto mentale: è lì che, quando il corpo è stanco e ogni passo diventa difficile, la mente entra in gioco con tutta la sua forza. 

Sapevo che sarei dovuta intervenire nel creare nuove convinzioni potenzianti, creare una nuova immagine di me stessa.

La vera maratona la fai nella preparazione, nel percorrere in pochi mesi almeno 700 km in allenamento, incastrando impegni di lavoro e famiglia, mantenendo disciplina e focus sull’obiettivo finale, selezionando giorno per giorno le cose importanti da fare e tralasciando ciò che non serve.

Uscire dall’Italia e trovarti a gestire abitudini e ritmi diversi, mettici pure il fuso orario, il cibo, la lingua e tantissime interferenze.

Tante volte, durante la preparazione e anche durante la gara, ho pensato che sarebbe stato più facile fermarmi, rinunciare alla fatica e rimandare questa impresa.

Esattamente come nella vita, ogni volta che ti trovi ad un bivio, puoi scegliere tra la strada facile e quella difficile, tra accontentarti  e andare fino in fondo.

E in quei momenti in cui volevo mollare  mi sono resa conto di quanto spesso, anche nella vita, siamo tentati di fare proprio questo: fermarci, rimandare, accontentarci di meno per evitare il rischio e la sfida e la fatica.

Ma la fatica la farai in ogni caso, perché mollare e rinunciare ai tuoi sogni e alla tua realizzazione ti costerà comunque fatica.

Se mi fossi fermata, ora non saprei cosa significhi avere il cuore che batte forte di gioia mentre arrivavo verso il traguardo in una città come New York, stringere tra le mani una medaglia, e ti assicuro che fa un certo effetto, e soprattutto non avrei scoperto la forza che ho dentro.

Non importa quanti traguardi abbiamo tagliato nella vita: c'è sempre una vetta più alta che ci aspetta, una sfida più grande da abbracciare, e una parte di noi che ancora non abbiamo scoperto.

Questa medaglia certifica il coraggio di agire, anche quando tutto sembra folle o difficile.

Sfidati in qualcosa di nuovo, ritorna a vivere davvero!